War museum Winterline Venafro, più di un museo, un'esperienza culturale

22.10.2022

Lo abbiamo visitato e ci abbiamo trovato la cura di una memoria che è riconoscenza e che è capace di creare un vera comunità con le famiglie di tanti giovani partiti e mai tornati a casa

"Non si può andare in giro per i vicoli del centro storico di Venafro e non fare tappa al museo Winterline. Un appassionante salto nel passato. Una collezione vasta, piena di oggetti di ogni tipo. Ricostruzioni ambientali curate nei minimi dettagli. Visita dettagliata e molto interessante, grazie alla passione e professionalità di Luciano Bucci che, con la sua narrazione, riesce a mostrare il volto umano della guerra e a farti immergere nella storia. Una collezione privata, frutto di passione e di ricerca continua, messa a disposizione di tutti". 

"Da tempo desideravo visitare il museo Winterline di Venafro ma le mie aspettative al riguardo sono state ampiamente superate. Mai avrei creduto di trovare una così alta concentrazione di notizie e storie interessanti. Indubbiamente la guerra è il filo conduttore, ma più che un filo spinato che punge e lacera le carni sembra il filo di lana di un vecchio maglione, sfilacciato e ritornato gomitolo: pensi a che bel maglione sarebbe potuta essere tutta quella umanità, a quanti figli sono partiti e non sono tornati a casa, a quanti mancati medici, padri, inventori, fabbri e meccanici hanno lasciato i loro sogni in mezzo alle montagne molisane. Ne esci pieno di grande ammirazione per quanti, uomini, donne e animali, soldati, madri, figli, generali, dottori, fanti e aviatori hanno avuto parte in questa enorme follia che è stata la seconda guerra mondiale". 

Poi ancora... 

"Se passate da Venafro, - scrive Francesca - anche solo per una sosta veloce, dovete assolutamente cogliere l'occasione di visitare questo museo. In fondo, la pur cospicua e variegata collezione di cimeli di guerra provenienti dalle montagne dei dintorni non è nemmeno la ragione principale per fermarsi: a sorprendervi sarà soprattutto l'appassionata dedizione dell'organizzatore, che con alcune persone del posto ha raccolto gli oggetti e curato l'allestimento. Scoprirete le vicende belliche che interessarono la zona tra il 1943 e il 1944, e al tempo stesso avrete la dimostrazione concreta di come una piccola comunità possa contribuire alla trasmissione della memoria storica, valorizzando e condividendo il suo passato".

E ancora... "Scoperto per caso tra i vicoli del centro storico di Venafro, ci siamo decisi ad entrare, anche grazie al gentile invito da parte di un giovane uomo che si trovava all'interno. Mai e poi mai ci saremmo aspettati di trovarci di fronte ad una tale quantità di reperti storici della seconda guerra mondiale, in particolare relativi al periodo del conflitto nella zona di Venafro e dei monti circostanti. Siamo rimasti colpiti dalla fedele ricostruzioni degli ambienti (trincee, rifugi, ospedali da campo, mezzi di trasporto, suppellettili, tende, divise, materiali per l'igiene personale dei soldati, mezzi di comunicazione, bibbie in miniatura, ovviamente armi, tutto materiale rinvenuto scavando, cercando, o ricevendolo in dono nell'arco di decenni di paziente ricerca). Ma, soprattutto, siamo rimasti impressionati dalla passione, dalla competenza e dalla gentilezza del nostro accompagnatore, rivelatosi uno dei curatori e dei proprietari del museo. Non si paga il biglietto, ma si possono lasciare delle offerte volontarie, cosa che abbiamo fatto molto volentieri. Consigliatissimo, da tornarci più volte per poter apprezzare appieno tutto il materiale raccolto e per mantenere viva la memoria del nostro passato prossimo e la consapevolezza della tragicità di tutte le guerre".

E potremmo continuare per molto... molto ancora e riportare le decine e decine di impressioni lasciate dai visitatori in ogni dove, in giro sui Social e nella Rete... e nei giorni scorsi siamo entrati anche noi nel War Museum Winterline, quasi senza preavviso, con le nostre telecamere. Un luogo ordinato, curato nei dettagli, pulito... e abbiamo trovato uno dei Responsabili, Luciano Bucci, che in compagnia di un gruppo di americani e con grandissima disinvoltura raccontava loro in inglese le vicende della guerra e descriveva i reperti conservati nel museo.

Non vi nascondiamo che subito alla mente ci sono venute le tante notizie lette di musei importanti... che hanno dovuto osservare particolari "turni di chiusura" perché in difficoltà con l'inglese, mentre lì, in un "piccolo" museo privato... accade tranquillamente che si accolgano gruppi di stranieri...

Ma subito questi pensieri sono stati spazzati via dal fascino travolgente dei luoghi e dei contesti... ricostruzioni, reperti... ma soprattutto la cura con cui tutto questo è offerto... che non è cura di oggetti, né conservazione maniacale di reperti... è cura di una memoria, resa viva dalla riconoscenza.

Ci siamo intrattenuti per qualche battuta con il responsabile, come potrete ascoltare nella video intervista... 

Ma è quello che poi abbiamo visto e sentito a telecamere spente che ha fatto particolarmente breccia nel nostro cuore e nel nostro interesse... forse, o senza forse, luoghi di cultura e sforzi così importanti dovrebbero trovare nelle istituzioni un'attenzione privilegiata... una collaborazione più vera... un'autentica lungimiranza... e non si tratta della mera elargizione di fondi... basterebbe semplicemente che una istituzione faccesse il suo... e cioè tessere relazioni con altre istituzioni e mettere "in rete" il proprio patrimonio, basterebbe rendere a chi investe il proprio tempo, le proprie competenze, il proprio denaro... la propria passione per fornire un servizio così importante - che è lustro per l'intero territorio e che tanto potrebbe portare e porta in termini di turismo - più semplice farlo... più semplice ripulire una facciata, più semplice avere un contratto vero che consenta di intervenire per abbattere barriere architettoniche, più semplice il decoro del circondario... basterebbe, ecco..., basterebbe credere davvero che è la cultura il volano vero. 

Al War Museum Winterline lo credono davvero e dalla ricerca dei reperti, alla loro pulitura, catalogazione e collocazione tutto va in quella direzione. La strada è aperta, basta seguirla.

©Produzione riservata

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