Un’occasione di crescita collettiva: la diversità in classe. Come la collaborazione tra studenti italiani e stranieri stimola il pensiero critico e la creatività.
di Mario Garofalo
Quando si entra in una classe scolastica oggi, la scena è sempre più variegata. Alunni che provengono da angoli diversi del mondo, con storie, tradizioni e lingue che a volte sembrano così lontane dalla nostra realtà. Come insegnante, mi trovo spesso a riflettere su quanto questa diversità sia un valore o una difficoltà per l'apprendimento. Gli alunni stranieri portano davvero un arricchimento, o sono un ostacolo per la classe?
C'è una risposta che mi viene subito in mente, quella che mi guida ogni giorno. La presenza di studenti provenienti da altre culture, lingue e tradizioni rappresenta, senza dubbio, una grande opportunità. Ogni alunno che arriva da un altro paese porta con sé un punto di vista unico. Ascoltarli parlare delle loro origini, delle tradizioni della loro famiglia, delle esperienze che hanno vissuto, arricchisce la classe in modo profondo. Il loro modo di vedere le cose amplia la visione del mondo di tutti noi. È come se ogni giornata fosse un viaggio in un nuovo orizzonte. Mi è capitato, in molte occasioni, di vedere ragazzi italiani e stranieri collaborare in modo sorprendente, mettendo in gioco non solo le loro competenze scolastiche, ma anche la loro umanità. L'empatia che nasce in questi momenti è qualcosa che non si può insegnare con i libri, ma che si crea nella vita quotidiana.
Non solo il confronto culturale arricchisce, ma la diversità stimola anche lo sviluppo di competenze che sono fondamentali per il futuro. La capacità di adattarsi, di lavorare con persone diverse, di ascoltare senza pregiudizi, è sempre più importante nel mondo del lavoro. Imparare a convivere con chi ha una storia diversa dalla propria è un valore che va ben oltre la scuola. E, in effetti, questo scambio tra studenti italiani e stranieri arricchisce anche il pensiero critico, alimentando una creatività che altrimenti non sarebbe possibile.
Tuttavia, ci sono anche delle difficoltà che non posso ignorare. La barriera linguistica è una delle sfide più grandi. Quando un alunno non padroneggia bene la lingua del paese in cui si trova, rischia di restare indietro. A scuola, dove l'apprendimento è rapido e intenso, il ritmo è spesso difficoltoso da seguire. Ho visto tanti ragazzi fare fatica, sentirsi esclusi dalle conversazioni, avere difficoltà a esprimere se stessi. Da insegnante, mi trovo costantemente a dover adattare i miei metodi, cercando di venire incontro alle loro esigenze. Ma, a volte, il peso di questa fatica diventa davvero grande, e non sempre riesco a trovare la soluzione giusta per tutti.
Poi c'è il rischio che, quando una classe è composta da molti alunni stranieri, l'insegnamento si concentri soprattutto su di loro. La necessità di supportare chi ha difficoltà linguistiche è fondamentale, ma in alcuni casi questo può rallentare l'insegnamento, facendo sì che gli altri studenti non ricevano l'attenzione che meritano. Ho visto ragazzi italiani frustrarsi, sentendosi messi da parte, meno stimolati, perché l'attenzione della classe è tutta rivolta a chi sta cercando di imparare la lingua. Questa disparità può essere fonte di malcontento e disinteresse.
Tuttavia, credo che la vera sfida stia proprio nell'affrontare queste difficoltà senza farsi sopraffare. La diversità, se gestita con attenzione, è una risorsa straordinaria. Il compito di noi insegnanti è quello di creare un ambiente in cui ogni studente, italiano o straniero che sia, possa crescere senza sentirsi escluso. In fondo, è il confronto con l'altro, con chi è diverso da noi, che ci arricchisce di più. Ogni alunno porta con sé un mondo unico, e quando questi mondi si incontrano, l'apprendimento diventa una vera e propria occasione di crescita collettiva.
Il vero valore, dunque, sta nella capacità di trasformare le difficoltà in opportunità. Se il sistema educativo sa rispondere alle necessità di ogni studente, allora le classi, anche quelle più diverse, possono diventare luoghi di apprendimento straordinari, in cui ognuno di noi cresce insieme agli altri, arricchendosi e arricchendo.
