South Beach, unanime il dissenso
Continuano le prese di posizione contro quello che ormai da tutti è definito "il mostro ecologico", rappresentanti della politica e associazioni moltiplicano le loro dichiarazioni di contrarietà ad un progetto che in nessun modo rispetta la "vocazione territoriale" del Molise, mentre fa rumore il silenzio della politica Regionale. La nota di Legambiente.
Se non fosse preoccupante
sarebbe quasi da prendere con un sorriso la proposta progettuale recapitata al
Comune di Montenero di Bisaccia, e sostenuta dalla Regione Molise, relativa
all'urbanizzazione e l'edificazione di un'area di circa 160 ettari a ridosso
del mare. Perché la lettura del progetto desta in chi ha a cuore l'ambiente una
forte preoccupazione per la colata di cemento che potrebbe abbattersi su una
delle poche aree ancora salve dall'edificazione a cui la costa adriatica è
stata sottoposta negli anni.
Scrive Legambiente in una nota stampa.
Come scritto nel progetto "L'area interessata è stata
scelta in quanto presenta delle caratteristiche e racchiude delle potenzialità
non riscontrabili facilmente in altri siti: ampi spazi a ridosso di zone incontaminate,
caratteristiche morfologiche ottimali, totale assenza di insediamenti che
potrebbero interferire nello sviluppo potenziale del territorio"; per queste motivazioni ora qualcuno crede sia
arrivato il momento di devastare quanto di incontaminato è rimasto in
quell'area con un progetto di cui non ci è ben chiaro l'interesse pubblico che
potrebbe giustificare una valutazione favorevole. L'unica consolazione per chi
ha a cuore una valorizzazione sostenibile del territorio, e lo diciamo con
ironia, sarà la presenza di un parco "polmone verde dell'intero
complesso", con un'estensione di 24 ettari, circa il 15%
dell'area complessiva, a fronte dei 160 ettari consumati. Che gioia!
Se da un lato ci riteniamo preoccupati, dall'altro
possiamo dirci sconcertati e anche abbastanza sorpresi, dall'entusiasmo con cui
la Giunta Regionale del Molise, con la delibera n. 67 del
29/03/2021, riconosce di interesse regionale il progetto di valorizzazione
turistico-residenziale denominato "South Beach", di cui non sono chiari i
criteri che giustificano tale riconoscimento. Un progetto di tale portata
proposto con una relazione di poche decine di pagine senza che ci sia stato un
minimo di confronto a livello di Consiglio regionale.
Quello che ci è chiaro- continua Legambiente
- è invece che il progetto modificherà i connotati del territorio,
andando a peggiorare la situazione della costa molisana che negli anni ha
visto ben 17 chilometri modificati in modo irreversibile dal consumo di suolo
con una preoccupante accelerazione del fenomeno negli ultimi anni. Il
progetto "South Beach" va ad aggiungersi ai 12,7 chilometri occupati da
un costruito residenziale, fatto di residence e seconde case, soprattutto
tra Montenero e Termoli, in un tratto lungo il quale la ferrovia passa
molto vicina alla linea di costa. La conseguenza è che solo 12 chilometri
di costa possono considerarsi ancora paesaggi agricoli, mentre i tratti di
costa "integri", con caratteri naturali, sono lunghi solo 6 chilometri.
Coste molisane che ricadono per la loro interezza in ZSC e ZPS, ovvero in aree
protette inserita nella Rete Natura 2000, rete europea che tutela habitat e
specie animali e vegetali. Quanto previsto a Montenero non è diverso da
altre colate di cemento che si stanno progettando in Puglia: ben tre villaggi
turistici nel comune di Ostuni ed il progetto del resort a Costa
Ripagnola. In tutti questi casi stiamo parlando di un approccio anni '80,
abbondantemente superato sia dall'avvento del turismo crocieristico (che ha
messo in ginocchio il mondo dei villaggi turistici), ma anche da una crescita
indiscutibile della sensibilità ambientale che non permette più iniziative di
questa natura, almeno nel nostro Paese.
Per tali ragioni diciamo NO a questo progetto, che scimmiotta un modello
di sviluppo che ha poco a che fare con il Molise e con quanto cerca chi sceglie
la regione per trascorrere le proprie vacanze. Anche perché, se il New York Times lo scorso
anno ha scelto il Molise quale una delle tre mete da visitare in Italia, non lo
ha fatto certamente per la presenza di megastrutture turistiche o per il
turismo di massa. Il Molise non ha bisogno di un progetto alieno al suo
contesto, realizzato chiaramente senza conoscere il territorio di riferimento
in cui si dovrebbe realizzare. Riponiamo grossi dubbi su
quanto scritto nella relazione di presentazione del progetto South Beach che
riteniamo un "copia e incolla" fatto anche abbastanza male. Lasciando da parte i dati sui presunti livelli di
occupazione che stimano porterà l'intervento - non ci è ben chiaro sulla base
di quale analisi di scenario -, la cosa che più balza all'occhio è la totale
mancanza di uno studio del territorio autentico. Notiamo che buona parte
della relazione di presentazione del progetto, compresi titoli e motivazioni
varie, è tratta per intero dal portale di Sviluppo Italia Molise. (Vedi https://www.sviluppoitaliamolise.com/vivereinmolise.aspx).
La sorpresa aumenta ricordando l'atteggiamento che
hanno avuto sia la Regione Molise che l'Amministrazione Comunale di Montenero,
nel contrastare la possibile realizzazione del parco eolico off-shore al largo
della costa molisana giustificando tale scelta in nome della tutela dei
valori paesaggistici della costa e degli interessi economici e sociali delle
popolazioni del basso Molise. Un impianto eolico, solo per ricordarlo, la
cui torre più vicina alla costa era posta a ben 6 chilometri, ben più lontana
dall'area su cui si vuole realizzare ora un intervento edilizio contenente torri alte almeno 80 mt (25 piani!), un aeroporto,
spostare il tracciato della statale 16, zone commerciali ed
alberghi. Tutto questo senza tenere in considerazione, come fatto quando
si giustificò il diniego all'eolico off-shore, il vincolo paesaggistico apposto
sul golfo Termoli - Vasto.
Di ambiente se ne parla poco nel progetto, ma
fortunatamente tale tema viene riportato nell'analisi dei punti di forza e
delle minacce presenti nel territorio molisano. Ma ad una lettura più
approfondita si nota che questa analisi corrisponde in buona parte ad altro
territorio, se pur con caratteristiche simili, e si riferisce ad una modalità
di fare accoglienza turistica completamente opposta rispetto al progetto South
Beach. Mai avremmo pensato che i punti di forza e
debolezza di un progetto di tale portata, destinato ad un presunto turismo di
lusso, potessero essere simili a quelli relativi ad un turismo con tutt'altre
caratteristiche e presupposti quale quello dei Bed & Breakfast. (Vedi https://www.bed-and-breakfast.it/tesi/l-evoluzione-del-bed-and-breakfast-nel-vastese/punti-di-forza-e-debolezza-del-territorio). Lo striminzito documento di presentazione
progettuale, inoltre, non tiene minimamente conto degli strumenti di
programmazione territoriale di cui pure la Regione dispone, dai Piani
paesistici alla Rete Natura 2000, ai Piani di assetto idrogeologico, come di
altri importanti interventi che pure la Regione sta portando avanti anche in
quell'area volti a tutt'altro tipo di turismo (es. ciclovie).
Ci viene da pensare che la voglia di investire in
Molise sia talmente forte da spingere i promotori ad accelerare i tempi non
permettendogli di effettuare un'analisi territoriale accurata. Se chi propone il progetto
avesse non studiato, ma almeno letto un quotidiano locale, avrebbe evitato di
descrivere il Molise come "... territorio ... coperto da assistenza
sanitaria, pubblica e privata, con centri e personale altamente qualificati". Se non avessimo vissuto il dramma della pandemia e le
relative conseguenze sulla popolazione molisana, e su quella del basso Molise
in particolare, potremmo ironizzare sulla cosa, ma abbiamo ancora negli occhi
le scene dei mesi scorsi, la zona rossa e lo stato generale in cui versa la
sanità molisana, che, vorremmo segnalare agli investitori, è ancora attualmente
commissariata.
A proposito di turismo e opportunità per il
territorio avremmo avuto
piacere che lo stesso sollecito impegno dimostrato dalla Regione Molise per il
progetto South Beach fosse stato messo in atto anche per la procedura
istitutiva del Parco Nazionale del Matese, altro tema che dovrebbe essere di forte interesse regionale
vista anche la disponibilità di risorse (oltre 2 milioni di euro) per l'avvio
della procedura di istituzione che però è ferma a causa dei ritardi, vogliamo
chiamarli così, che la bloccano, determinati anche da un'incomprensibile
inerzia della Regione. Non vogliamo pensare che il tanto declamato interesse
per lo sviluppo turistico del Molise dimostrato dal governo regionale si
tramuti nella riproposizione di modelli vecchi di crescita che altri territori hanno
messo oramai da parte.
Per tali ragioni - conclude Legambiente,-
Legambiente Molise e Legambiente Abruzzo si schierano contro il progetto "South
Beach" ritenendolo frutto di una visione antica del modo di fare turismo che si
contrappone al trend di sviluppo in atto, sia in Italia che in Europa, di una
offerta turistica sempre più attenta alla sostenibilità.
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