Sorveglianza digitale. Come i Software entrano nella nostra vita

14.03.2025

di Sabrina Fasano

Mantenere le informazioni private e riservate è ormai sempre più complesso. Ogni aspetto della nostra vita è ormai esposto alla sorveglianza digitale: smartphone, computer, assistenti vocali come Alexa, smart TV e altri dispositivi connessi raccolgono costantemente dati su di noi, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Non si tratta di semplici informazioni, bensì di un vero e proprio furto. Prese di mira le identità degli utenti, i conti bancari online e persino la nostra privacy domestica, arrivando ad attivare le telecamere dei dispositivi per spiare le vittime e sfruttare le informazioni raccolte.

La crescita del crimine informatico è una delle tendenze più preoccupanti del 2025. I reati informatici costituiscono oggi oltre il 20% delle denunce totali, un dato in costante crescita che evidenzia la necessità di rafforzare la sicurezza digitale e la consapevolezza degli utenti.

Gli attacchi si evolvono continuamente: i cybercriminali utilizzano malware per infettare dispositivi e sottrarre informazioni sensibili, ma anche tecniche di ingegneria sociale come il phishing, che sfrutta email o telefonate ingannevoli per rubare credenziali e dati personali.

Ogni dispositivo connesso ad Internet ci rende vulnerabili. Ma come possiamo evitare che questi software invadano il nostro spazio e i dati sensibili? I protocolli comportamentali pratici e quotidiani suggeriti per difendersi dai pericoli più comuni sono consigli di buon senso, gli equivalenti di chiudere la porta di casa, non lasciare le chiavi inserite nell'avviamento dell'auto, ecc.

Lo specifico protocollo normativo è sintetizzabile nell'acronimo acrostico UPDATE: effettuare frequenti Update; utilizzare Passwords robuste di protezione; eseguire Download del software solo da siti ufficiali; usare i privilegi di Administrator con attenzione e parsimonia; spegnere (Turn off) il computer quando non lo si usa; usare tecniche di cifratura (Encrypt) nella propria vita digitale per proteggere i dati sia localmente sia trasferendoli attraverso il Web.

Secondo gli esperti, seguire queste semplici regole può ridurre il rischio di attacchi informatici di oltre l'85%, garantendo una maggiore protezione dai pericoli della rete.

In un mondo sempre più connesso, la consapevolezza digitale è la prima linea di difesa. Ignorare i rischi significa esporsi a minacce sempre più sofisticate e invasive. Proteggere la propria privacy non è più un'opzione, ma una necessità.

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