Saperi autorevoli: strategia della scuola nuova
Inizio dell'anno scolastico. Speranze e prospettive nella penna del prof. Egidio Cappello
Ci avviamo, tra interrogativi, incertezze e opinioni contrastanti, verso l'inizio del nuovo anno scolastico. Un larvale entusiasmo è mitigato dalla paura dell'aumento dei contagi. Gli interessi dei politici e degli scienziati è monopolizzato da questioni essenzialmente di sicurezza sanitaria, considerata la relazione tra estensione dei contagi ed eventi di aggregazione giovanile. Ma noi lasciamo agli esperti lo studio di tali questioni, noi vogliamo riflettere su un aspetto esclusivamente educativo, ossia il valore e la significatività dei saperi da trasmettere. Ci siamo chiesti se l'avventura pandemica ha suggerito modificazioni relativamente ai saperi disciplinari da consegnare alle giovani generazioni. Noi crediamo proprio di si. L'esperienza della didattica a distanza, alla quale ogni scuola deve fare ancora un pensierino, ha insegnato la necessità di una rivisitazione dei programmi disciplinari, di una rilettura dei saperi secondo l'ottica della qualità, della essenzialità e non della quantità. Ha indicato ancora le risorse della mente che vanno sviluppate e quelle da porre in secondo piano.
Da sviluppare sono le capacità della lettura meditata, della riflessione, dell'analisi, della interpretazione, della progettazione, quelle da tralasciare rinviano ai poteri della tecnologia ossia l'immediatezza, l'improvvisazione, l'accoglienza passiva, l'ascolto dei saperi tramite gli auricolari, la sudditanza psicologica e intellettiva a personaggi di indubbio valore culturale. Pensiamo proprio che il nuovo anno scolastico debba rispondere alle necessità dei tempi, con gli strumenti educativi più idonei. Ebbene occorre operare sui saperi da trasmettere e sulle metodologie da utilizzare.
Oggi c'è grande bisogno di saperi autorevoli, di saperi fondamentali per la vita umana. Non ogni sapere vale l'altro. Il passato è ricco di cultura della unitarietà, è ricco di eventi che raccontano la difesa della vita, è ricco di arte, è ricco di filosofia, di autentica filosofia, è ricco di idealità, è ricco di personaggi di profonda cultura e di intensa spiritualità. Il passato ha percorsi significativi di ricerca e di attuazione della giustizia, della pace e della solidarietà, oltre e malgrado le guerre e le azioni violente consumate per finalità spesso inumane. Il passato è uno scrigno di cultura e di grande spiritualità. In esso sono custodite pagine luminose di storia di singoli e di comunità in azione contro l'ignoranza, contro la violenza e contro ogni forma di male. L'umanità possiede il linguaggio della libertà e della perfezione, anche se ogni tanto qualche popolo si adopera a comunicare il contrario.
Quanto sarebbe edificante che l'inizio del nuovo anno scolastico potesse godere della consapevolezza di tutti gli operatori di essere decisivi nel nostro periodo storico, perché possessori di saperi autorevoli necessari per la crescita dei nuovi cittadini del mondo. Le opere dell'arte, della filosofia, della religione, della giurisprudenza, della scienza, devono raggiungere, senza estranee manipolazioni, i nostri banchi ed essere protagoniste dello sviluppo umano delle giovani generazioni. Abbiamo periodi storici praticamente dimenticati, o non considerati nelle giuste dimensioni, abbiamo personaggi storici di grande spessore culturale, spirituale ed umano, che vanno conosciuti per bene. Per tutti sottolineo la ricchezza dei primi secoli del Cristianesimo fino al 1300, ricchezza fatta di opere di filosofia, di morale, di teologia, di letteratura, di sociologia, ricchezza che ancora oggi produce cultura e santità. Proprio così perché cultura e santità indicano medesime qualità dell'uomo. C'è tanta autorevolezza nelle pagine del nostro passato.
Occorre oggi ritornare nei meandri delle nostre conoscenze e riportare in vita lo scrigno prezioso che ognuno nasconde nella propria mente e nel proprio cuore. Occorre dare respiro autentico al concetto di fondamento e rimuovere il significato bugiardo che si dà all'aggettivo autorevole. Lo spirito dell'individualismo è entrato nelle aule scolastiche: sono i docenti o gli alunni o i genitori ad imporre, nelle varie occasioni, le proprie letture delle cose, a determinare la verità delle proprie idee, sicché ogni oggettività, ogni idealità unificante, ogni universalità o unitarietà, risultano del tutto insignificanti.
Occorre espellere lo spirito individualistico dalla didattica. Occorre dare ai percorsi didattici una finalità comune e perseguirla nella condivisione più chiara. L'unità coinvolge il lavoro della scuola e della famiglia, responsabili in egual misura della formazione delle giovani generazioni. Non è più tempo di cercare compiti settoriali e responsabilità da rinfacciarsi, è tempo di unire tutte le risorse possedute e lavorare insieme. Abbiamo già fatto esperienza di come ci si prepari all'insuccesso quando la famiglia o la scuola presumono di rispondere, da sole, alle esigenze educative delle giovani generazioni. Non è più possibile rifare errori i cui effetti sono già sulla nostra pelle.
©Produzione riservata
Unisciti al nostro canale Telegram, resta in contatto con
noi, clicca qui