Ricolma di gaudio
Maria, appena consapevole della situazione nuova della cugina Elisabetta si reca da lei. Un gesto di condivisione, di affetto, di squisita delicatezza. Maria porta in quella casa il suo sorriso, la sua gioia, la sua carità servizievole.
Maria porta in quella casa Gesù, ancora nascosto nel suo grembo. L'incontro tra le due madri avviene all'insegna di una grande effusione di gaudio dall'una e dall'altra parte. Elisabetta è meravigliata della visita della cugina: "Come mai la madre del mio Signore viene a me?"... E dice che persino il bambino che porta in grembo ha sussultato di gioia.
Maria, a sua volta, erompe di gioia in un grido incontenibile: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore".
La gioia di Maria è il risultato della sua fede, della sia disponibilità a Dio. E' la certezza che Dio porta a compimento le sue promesse e dona la salvezza a quanti l'aspettano. E' la costatazione delle meraviglie che Dio opera per i suoi fedeli, soprattutto per i piccoli, per i poveri, per gli affamati.
La gioia di Maria diventa perciò canto di liberazione e di speranza, inno di trionfo e di ringraziamento a colui che opera potenza col suo braccio...
Abbiamo bisogno di gioia. Tutti ne abbiamo bisogno, più del pane. Chiediamo a lei che ci aiuti a trovare l'autentica gioia ... a trovarne le ragioni vere: la fede, la vicinanza con Dio, la sua grazia, la speranza e la fiducia.
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