Maria Credidio, Guarda sopra i tuoi occhi
di Rocco Zani
Per concomitanza di intenti l'opera di Maria Credidio – Guarda sopra i tuoi occhi – si dispone come piano di congetture, di alibi, di minuziosi afflati e lambisce la narrazione di Maddalena Castegnaro fino a penetrarne lo spirito e a raccoglierne gli umori. Tutto nasce a monte, nel riepilogo di una dedica insolita offerta all'amico scomparso, Teo De Palma, intellettuale e artista di grande rigore. Prende il via da questo omaggio autentico Il Corpo assoluto con una didascalia che la dice lunga sui contenuti e sul tenore di questa raccolta: Anatomiche storie.
Ogni scritto si fa dimora di un altrove espressivo, e viceversa. Come se il racconto si dipanasse per spalancati bagliori, per quadranti temporali, per desideri e affronti. L'opera di Maria Credidio sembra "coricarsi" nel tempo notturno e a questo restituire l'intrigo – gli intrighi – del sogno, quando ogni affioramento si fa riconoscibile per precipitare, di nuovo, nella dimenticanza. Il cuscino è campitura accogliente, approdo immaginifico dopo battagliere traversate. Una sorta di capezzale offerto allo sguardo e al respiro. Lo specchio restituisce indizi della propria immagine, minuscole offerte mai affiorate e un invito perentorio: Guarda sopra i tuoi occhi! In quel paesaggio di ipotesi e lembi, di tracce disseminate, di dolori accaniti, di fragili sollievi.