L'ansia...
Un vecchio signore, seduto sul muretto, ha notato il mio turbamento, con voce greve ma serena mi ha quasi sussurrato: "Non lasciarti turbare". Mi sono voltato, l'ho fissato ma non lo conoscevo, e tuttavia, come ad un vecchio amico, gli ho chiesto: "Perché tutto sembra sospeso? Perché viviamo nell'ansia?".
Allora, invitandomi a sedere, mi ha detto: "L'ansia non è affatto un elemento negativo. Benché l'uomo non possa esercitare alcun controllo sui tempi stabiliti dal Creatore, desidera che si realizzino le sue aspettative nel più breve tempo possibile. Oppure che si allontani subito la ragione del suo malessere. E' una condizione che si verifica già nell'infanzia e che si protrae fino al momento in cui diventiamo indifferenti nei confronti della vita. Infatti, fino a che vivremo intensamente le nostre giornate, attenderemo sempre con ansia l'arrivo di qualcuno o la realizzazione di qualcosa.
E' pressoché impossibile chiedere ad un cuore innamorato di non trepidare, di contemplare i miracoli della Creazione in silenzio, libero dalle tensioni, dalle paure e dalle domande per le quali non esiste risposta. L'ansia è una componente dell'amore, e perciò non dev'essere considerata alla stregua di una colpa.
Come dire di non preoccuparsi a una persona che ha investito la propria vita e i propri beni in un sogno, e non riesce a scorgere alcun risultato? Anche se l'agricoltore non può accelerare l'incedere delle stagioni delle stagioni per avere i frutti della sua semina, aspetta impaziente l'epoca del raccolto.
L'ansia è qualcosa che nasce con l'uomo. Non saremo mai in grado di dominarla, impara a convivere con lei".
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