La pastorale della Chiesa e la cura della fragilità.
Leggiamo insieme l'ottavo capitolo di Amoris Laetitia
di Egidio Cappello
Il Papa sente e vive la fragilità delle coppie e
sottolinea i compiti di coloro che hanno responsabilità sociali ed educative,
in particolare riflette gli impegni pastorali della Chiesa. "Spesso il lavoro
della Chiesa, scrive il Papa, assomiglia a quello di un ospedale da campo". E
chi opera in un ospedale da campo, conosce quante e quali ferite possono
colpire un uomo. Una famiglia che
conclude la propria esperienza coniugale, è una famiglia ferita da disagi e da
condizionamenti e certo manifesta la fragilità dei propri membri. La Chiesa è
consapevole della fragilità di molti suoi figli ed è consapevole che la propria
azione ha come finalità proprio le persone fragili. Accompagnare, discernere e
integrare sono i verbi che identificano il lavoro pastorale della Chiesa. Di
grande rilievo è il metodo proposto da Papa Francesco per chi ha vissuto e vive
ancora le ferite della rottura del matrimonio: la ricerca puntuale e la valorizzazione
delle risorse presenti nelle persone in disagio, non la ricerca dei vuoti o
delle voragini psicologiche e mentali magari per procedere a formulare giudizi
di condanna. Due logiche sono di fronte agli operatori della Chiesa, accogliere
od escludere, emarginare o reintegrare. La Chiesa non ha opzioni da scegliere
in quanto è tenuta a seguire la via insegnata da Gesù che è quella della totale
inclusione. Guai a condannare eternamente chi cede alla forza di
condizionamenti sociali, economici o culturali. Al paragrafo 296 il Santo Padre
afferma che sono da evitare giudizi che non tengono conto della complessità
delle diverse situazioni. Occorre essere attenti al modo in cui le persone
vivono e soffrono a motivo della loro condizione. L'azione della Chiesa deve
rispettare la legge della gradualità in modo particolare nell'opera di
discernimento delle situazioni dette irregolari. E' chiaro il pensiero di Papa Francesco:
occorre accompagnare tutti, occorre discernere motivi e fattori di disagio
della particolare persona o della particolare famiglia, occorre colmare vuoti,
riempire voragini materiali e spirituali.
Nessuna categoria di persone, e tanto meno i divorziati, sono
catalogabili in formule rigide: la persona è in cammino verso Dio ed è aperta
al discernimento personale. Occorre distinguere adeguatamente. Ogni persona e
ogni coppia hanno la propria storia ed è di tutti i pastori capire, seguire,
arginare le fragilità di ciascuno. La Chiesa deve percorrere la strada della
carità con il perdono e senza condanne eterne facendo riferimento a norme
obsolete legate a tradizioni senza più senso. La carità vera è sempre
immeritata, incondizionata, gratuita. A chi non coglie il senso della carità di
Dio, ricordiamo che tutto si fonda sull'amore infinito e misericordioso di Dio.
Dio salva prima del pentimento, salva prima della confessione. Se non c'è la
salvezza prioritaria di Dio, non sorge alcun pentimento nell'uomo. Occorre dare
concretezza all'affermata logica della integrazione. I piccoli passi sono graditi
a Dio come i percorsi lunghi. Il pastore lo è di 100 pecore, non di 99. La Chiesa,
lo ricordiamo anche oggi a tanti che siedono tra i banchi dei luoghi di
Dio, non è una dogana ma è una casa
paterna che accoglie tutti. Non possiamo non sottolineare la tenerezza con la
quale Papa Francesco ha letto la situazione delle famiglie e delle persone
irregolari. Egli certamente ha guardato con gli occhi di Dio i disagi e le
sofferenze penalizzanti del mondo contemporaneo e ha prestato i suoi occhi a
Dio perché lo stesso potesse guardare in modo veramente umano la storia
dell'uomo di oggi. Questo capitolo è di una intensità straordinaria. Papa
Francesco ha fissato il concetto di missione della Chiesa e ha inteso ribadire
la differenza che divide la persona dal proprio peccato. Il mondo che si apre
di fronte alla Chiesa è infinito, illimitato; non ci sono luoghi in cui non
possa arrivare lo sguardo e il perdono di Gesù. Non è solo una questione
geografica e territoriale ma anche intellettiva e spirituale. La vastità e la
profondità del mondo che si spiega davanti alla Chiesa è nella mente e nel
cuore dell'uomo.
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