L’amore che diventa fecondo!
Entriamo nel quinto capitolo di Amoris Laetitia
Il Capitolo quinto dell'Amoris Laetitia è dedicato alla fecondità dell'amore. "L'amore dà sempre vita" scrive Papa Bergoglio citando il passo che segue della Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II : "Per questo l'amore non si esaurisce all'interno della coppia.....i coniugi, mentre si donano tra di loro, donano al di là di se stessi la realtà del figlio, riflesso vivente del loro amore, segno permanente della unità coniugale e sintesi viva ed indissociabile del loro essere padre e madre". La creatività dell'uomo, quella che lo rende simile a Dio, è senz'altro quella della procreazione. Le madri, scrive Papa Bergoglio, continuano in eterno la creazione di Dio. Ogni nuova vita ci permette di scoprire la dimensione gratuita dell'amore di Dio, che non finisce mai di stupire. E' la bellezza di essere amati prima: i figli sono amati prima che arrivino. Ecco il perché dell'accoglienza di una vita nuova: amare una persona già amata dall'eterno da Dio. L'accoglienza chiude un cerchio di amore e crea un più forte sentimento di donazione. Donarsi è il verbo di quanto deriva dalla nascita di una vita nuova. Le madri e i padri, scrive Papa Bergoglio, sono l'antidoto più forte all'egoismo e all'individualismo. E' straordinaria l'idea dell'esistenza di un luogo ove non trovano collocazione l'egoismo e l'individualismo. Eppure, scrive con dolore il Santo Padre, sono tanti i bambini che vengono rifiutati dopo il concepimento, dopo la nascita e nel periodo di custodia lungo gli anni della vita. E' vergognoso il rifiuto che, dalle mille facce, tanti genitori consumano nei confronti dei propri bambini. L'analisi scivola nelle trame della società contemporanea in cui il Santo Padre rileva la presenza di tanti fenomeni che distorcono la mente dei genitori dalla ricerca della propria pienezza e stimolano alla indifferenza e alla noncuranza nei confronti dei bambini. La società appare sempre più senza madri e senza padri. E ciò contraddice totalmente al diritto dei bambini a ricevere amore da una mamma e da un papà. I problemi del lavoro, che non c'è o che c'è in maniera disastrosa, i problemi sanitari, le imposizioni ad assumere atteggiamenti di chiusura nei confronti di tutti, l'affievolimento della sicurezza nei confronti del futuro, la perdita della speranza in un mondo di progresso e di serenità, creano situazioni devastanti all'interno delle famiglie.
Molti
parlano della nostra, come di una società senza padri. Ci si è liberati
dall'idea del padre-padrone ma non si è proceduto a creare una nuova figura di
padre. La società e la Chiesa ne hanno assolutamente bisogno. Papa Francesco
insiste sull'opera dei padri nella famiglia, decisiva per creare unità e
condivisione ed essenziale per l'opera di educazione e di formazione dei figli.
Non si tratta del venir meno di controlli sui figli in quanto, come dice Papa
Bergoglio, se Dio non è controllore dei figli, non lo deve essere neanche un
padre. Ai padri sono affidati tanti
compiti, come vivere e trasmettere l'appartenenza al gruppo, come far rivivere
l'importanza della storia familiare e sociale, come educare ai valori sociali e
al rapporto con la società. Tanti eventi oggi condizionano l'assenza dei padri
dai problemi educativi e sociali. Spesso non sono chiamati allo svolgimento dei
compiti in quanto usufruiscono dell'alibi del lavoro e della tacita abdicazione
dei propri doveri a favore delle mogli. Il risultato di questa assenza è
percepibile negli effetti negativi che si riscontrano a livello di crescita
spirituale e culturale. Papa Francesco insiste sulla fecondità dei piani
educativi e invita a valutare bene, oltre alle conoscenze essenziali del mondo
che ci circonda, l'apporto della memoria. Senza la conoscenza del passato, egli
dice, non si costruisce il futuro. Il passato è la propria storia, la storia
della propria famiglia. Nel passato sono le ragioni del presente e del futuro,
sono le risposte ai grandi interrogativi della vita. La famiglia è feconda
perché è il luogo ove nasce, si forma, si rafforza e si conserva la vita. Anche
la famiglia allargata ha una notevole fecondità. Papa Francesco sottolinea la
bontà delle adozioni e degli affidi di bambini soli o stranieri: l'amore
coniugale è portato a straripare e ad includere realtà bisognose, promotrici di
ulteriore bene e ulteriore amore. Nella fecondità allargata il Santo Padre
inserisce l'apporto dei nonni, degli anziani, dei parenti, tutti idonei a
formare come un cuore grande di amore e di solidarietà. Le analisi di Papa
Francesco sono di una vitalità straripante. Nessuna chiusura, nessuna
limitazione, nessuna specifica connotazione all'amore familiare. La fecondità
lega in un nesso indissolubile l'amore di Dio e l'amore dell'uomo. Nell'amore
familiare, perché fecondo, brilla l'amore di Dio. Il Santo Padre lascia alla
fine del capitolo un messaggio che si rileva tra le righe: la spiritualità più
alta dell'uomo è nella sua fecondità che non si limita alla procreazione ma va
oltre fino a toccare ogni espressione del lavoro e del pensiero umano. E'
fecondo ogni atto che crea una scia ove si legge la storia di Dio.
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