Incursioni cristiane nelle canzoncine per bambini, a proposito di santi

27.07.2024

di Chiara Franchitti

A proposito di santi, tralasciando altre possibili ninna nanne con incursioni celesti, cʼè un santo franco, celeberrimo ai bambini, vissuto al tempo di Clodoveo I della dinastia dei merovingi. Si tratta di San Remigio di Reims. Suggerisce nulla questo nome? Ebbene sì, è proprio quello dei "remigini". «Siamo i remigini, lasciateci passare...», questa o decine di altre canzoni con questo tema sono intonate ogni anno da tutti i bambini, indipendentemente dalla religione, che dallʼultimo anno di scuola dellʼinfanzia si accingono a passare al primo anno di scuola primaria. Iniziando anni fa (fino al 1976) la scuola il 1' ottobre, giorno appunto di San Remigio, i bambini che per la prima volta varcavano la soglia della scuola dell'obbligo venivano e vengono ancora definiti "remigini".

Passando oltre la scuola torniamo un attimo in convento, dove – come se non bastasse il simpatico campanaro dormiglione fra Martino – tra le canzoncine "a tema fattoria" troviamo Il pinguino e la gallina (Martino era un bel pinguino) che quando giunge alla morale della storia, sintetizza dicendo che «se l'abito non fa il monaco, il velo non fa suora» o addirittura la versione più moderna, amplificata e musicata della filastrocca, conosciuta da tutti, Ambarabaciccicoccò, che a un certo punto scova le «tre civette sul comò che han distrutto il frullatore nella casa delle suore», e la madre superiora giustamente «si arrabbiò» pure.

Ci concediamo ora un tuffo nello Zecchino dʼOro, impossibile da omettere quando si pensa a canzoni per bambini. Ne La sveglia birichina, che «trillando di mattina, d'accordo col galletto mi butta giù dal letto» a un certo punto, nel ritornello, elencando le azioni mattutine, si canta «Mi dice la mia mamma "Corri bambina a scuola", poi dico la preghiera che mi accompagna fino alla sera». In Fammi crescere i denti davanti, «te ne prego Bambino Gesù», il riferimento è esplicito. E volendo fare un terzo esempio di preghiera, esiste anche Forza Gesù, canzone concepita sì per essere cantata dai bambini, ma soprattutto per far riflettere gli adulti. Ci sono però anche esempi di canti con riferimenti impliciti, come quando ad esempio ne Il gatto puzzolone per esprimere un concetto si utilizza gnomicamente la frase «neanche San Tommaso ci metterebbe il naso», che è effettivamente proverbiale, ma proprio in quanto tale si può comprendere solo conoscendo il contesto in cui è nato il detto. E questo vale anche per "le canzoni dei grandi", se nel brano che ha vinto l'ultimo Sanremo, La noia, si può parlare di «croce», di «corona di spine» o si può dire «sto una Pasqua», tutti riferimenti pienamente comprensibili se, almeno a livello di conoscenze di base, restano ruderi di catechismo, di prima evangelizzazione o simili. Tornando solo un attimo allo Zecchino d'Oro mi piace citare il brano cantato da una piccola rappresentante del Molise (caso più unico che raro allo Zecchino), Potevo nascere gattino, che – pur parlando di un tema laico e importantissimo, quale la disabilità fisica – a un certo punto riflette «Se ci pensi quella notte, al freddo in quella stalla, tra pecore, pastori, chiamati da una stella, nel posto che nessuno avrebbe immaginato, avvenne quel miracolo che il mondo ha trasformato» e continua col ritornello «Perché non scegli come nascere, non scegli dove crescere, semplicemente sei quello che sei. Uomo, donna, bianco, nero, dal polo nord in giù, sei unico, prezioso, perché sei proprio tu» e il finale «Sei parte di un progetto per l'intera umanità, è anche grazie a te se la Storia cambierà». Certo, qui si è proprio esagerato, ai limiti della passabilità e forse la salvezza è stata data solo dall'implicitezza. Ma del resto cosa ci si può aspettare dall'Antoniano che è un'istituzione della Provincia Minoritica di Cristo Re dei Frati Minori dell'Emilia Romagna o dal "piccolo coro", fondato da Mariele Ventre, nei confronti della quale non è certo un caso se attualmente è in corso il processo di beatificazione? Caspiterina, questo non lo sapevo!

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