Il Ritratto. Le opere di Cufrini nel borgo millenario

28.07.2021

Si inaugura il sei agosto prossimo, a Castro dei Volsci, la grande mostra che il giovane artista dedica alle figure dell'arte e della cultura novecentesca

Il "Ritratto" cui si fa specifico riferimento è quello di Nino Manfredi (il suo nome alla nascita fu Saturnino), attore, regista, cantante raffinato, uomo di teatro, figura storica della cinematografia novecentesca. Ma Nino Manfredi ( nato a Castro dei Volsci cento anni fa e scomparso a Roma nel 2004) diventa nell'immaginario artistico di Cufrini una sorta di "idea iconografica" capace di impadronirsi - seppur lievemente - di una Storia che non è più (non è soltanto) segregata nel cortile di una territorialità minuta, piuttosto metafora di un percorso millenario di cui le genti, i luoghi, gli sguardi, sono protagonisti concilianti. Non è un caso allora che Cufrini tenti un racconto "dislocato" affinché gli spazi più significativi dell'antico borgo dei Volsci diventino luoghi di ascolto e di dialogo. E il "Ritratto" occasione di inedite intersezioni, di approvvigionamenti, di nuove dispute.

Nasce così una mostra singolare, "plasmata" logisticamente all'interno di "vuoti" quasi confinanti nel reticolo di vicoli e agore e il "Ritratto" pare dilatarsi per storie e per volti, per nenie millenarie, per respiri. Cufrini fa di questo luogo l'epicentro di un incontro: con le genti del luogo; con coloro che giungono da un altrove; con le radici di ognuno; una sorta di appuntamento tra i volti e i segni di storie distanti. Il "Ritratto" si fa allora attributo narrativo, riflessione storica e antropologica, quasi indizio epistolare. Scorrono così le immagini di Fabrizio De Andrè e di Marcello Mastroianni, dei miti dell'arte novecentesca (da Frida a Picasso, da Dalì a Warhol) ; dalle icone della letteratura e della filosofia ai giganti della musica contemporanea. In una contaminazione fatale - mai disunita - che è brodo primordiale e antologia del nostro tempo. Senza pregiudizi o romanzate enunciazioni. Ogni immagine è testimonianza remota e sintomo del divenire. Cufrini ne ricompone le sembianze affidando all'alfabeto - linguaggio universale - il segno identitario, la forma, l'ombra e il lampo. E la galleria di volti e di sguardi non è soltanto riepilogo di intenti piuttosto breviario insostituibile - memoria - di un comune andare.

Castro dei Volsci - "Ritratto" - opere di Cufrini - a cura di Rocco Zani - Inaugurazione mostra dislocata 6 agosto ore 19.00 - Centro storico ( Torre dell'Orologio, Cantine Medievali, Locanda del Ditirambo)

©Produzione riservata

Unisciti al nostro canale Telegram, resta in contatto con noi, clicca qui