Il genitore e il preadolescente

28.05.2024

di don Salvatore Rinaldi e Chiara Franchitti

Quali sono i bisogni psicologici da parte dei nostri adolescenti ai quali dà risposta il fatto di frequentare una banda o un club? Questi gruppi (banda o club) offrono a un ragazzo un'occasione per compiere, con una certa tranquillità rappresentata dal fatto di essere insieme con altri coetanei e in luoghi "riservati", le prime esperienze di indipendenza dalla famiglia e dalla scuola. Il senso di indipendenza non è dato solo dal fatto di non sentirsi più sotto il controllo di qualche adulto, ma anche dalla possibilità di scegliere liberamente le attività a cui dedicarsi e dal poter discutere e interagire con gli altri ragazzi in una condizione di sostanziale parità (anche là dove nel gruppo emerge un leader, o sono presenti membri che hanno in misura maggiore degli altri certe competenze). 

In secondo luogo (la banda o il club) permette, grazie al fatto di sentirsi in tanti, di esplorare con maggiore coraggio e maggiore intraprendenza la realtà esterna, sia percorrendola direttamente (le esplorazioni, le escursioni, le visite alle abitazioni di alcuni dei membri) sia parlandone, e permettendo dunque a tutti di venire a conoscenza di certe esperienze che alcuni hanno già compiuto e altri no. In questa esplorazione della realtà, compiuta in condizioni di autonomia dalla famiglia, si viene realizzando, sia pure in una forma ancora ridotta, quella "marginalità psicologica volontaria" rispetto alla famiglia che già la frequentazione dell'amico del cuore rende possibile, e che si dispiegherà poi, in modo pieno più tardi, al tempo della "compagnia". 

La frequentazione della banda o del club offre a un ragazzo la possibilità di confrontarsi con gli altri, soprattutto per quanto riguarda certi aspetti del corpo (come l'agilità, la destrezza, la forza, la grazia, la bellezza) o certe abilità motorie (come quelle di correre, saltare, tuffarsi, nuotare, arrampicarsi, destreggiarsi bene in giochi di movimento come il calcio o la pallavolo), ma anche alcune abilità sociali (come il conversare, il convincere gli altri, il proporre iniziative valutandone poi insieme l'esito), nonché il mondo degli interessi, dei sentimenti, delle emozioni. Questo confronto facilita la riflessione sulla propria persona, e una più chiara presa di coscienza delle proprie qualità positive e dei propri limiti, e contribuisce dunque largamente (insieme con la frequentazione dell'amico del cuore) a quel processo di progressiva elaborazione del' aperti "idea di sé" che, pur non essendo un compito di crescita solo adolescenziale, assume maggiore rilevanza nella preadolescenza, per divenire poi particolarmente inteso nell'adolescenza. 

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