Giovanni Mangiacapra, La peripezie del colore

28.09.2021

di Rocco Zani

MONOCHROMOS. Quasi ad indicare, fin dall'approccio, il senso (ovvero la sostanza) della mostra di Giovanni Mangiacapra ordinata negli splendidi spazi del Pocket Art Spazio di Roma. Una titolazione capace, nella sua etimologica evidenza, di lanciare indizi e indirizzi su un percorso narrativo in cui il colore - nella sua naturale vividezza o per cifre contaminate e contaminanti - pare farsi filo di Arianna, sillabario percettibile, bagliore o tenebra allo sguardo. Nel mio archivio di memorie - ragguaglio di incontri, di stupori, di ascolto - Giovanni Mangiacapra occupa uno spazio che direi "privilegiato". Per entrambi. Perché la conoscenza dell'artista è congenita a quella dell'uomo; alla sua sensibilità, al suo sorriso vivace, alla intelligenza, alla sua palpabile generosità. Come se nel "gioco delle parti" l'espressività raccogliesse a bordo il sentore dell'immaginifico e le pieghe di un quotidiano restituito alle più fragili incombenze. Ecco, direi che Giovanni Mangiacapra è se stesso in ogni istante, senza preclusioni o filtri "offrendo" alla sua pittura i segnali percepiti, le voci sparigliate, le prospettive del vento.

MONOCHROMOS è la sua stanza delle meraviglie (per noi) o più ragionevolmente il suo confessionale. Privandosi e privandoci di un "ordine costituito" le tele sono affioramenti, memorie fragili o appassionate, minuti sipari pronti ad schiudersi sull'altrove; quello che - nell'universo oscillante di Giovanni Mangiacapra - è dettato esclusivamente dal "colore". Con i suoi affanni, le peripezie del cadmio, l'impertinenza dell'oro e le rievocazioni del verde. E la biacca corposa che sa di sospensione, di sosta, di intermezzo. L'alfabeto cromatico di Giovanni Mangiacapra è l'ammontare di infinitesimali segni in un apparente "caos" linguistico che invero ricuce i termini di una "scrittura" decisamente personale. Tra le righe - o piuttosto, tra i colori - ritroveremo il senso struggente di una emozione appena udibile, di un suono remoto, di un guardare mai distratto.

Giovanni Mangiacapra - MONOCHROMOS a cura dai Daniela Fraioli - testo critico Rocco Zani -Pocket Art Studio - via della Reginella - Roma - dal 7 al 17 ottobre 2021 

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