Ecco tua madre
Disse a sua madre: Donna, ecco tuo figlio. Poi disse al discepolo: Ecco tua madre!
«Ecco tuo madre!», misteriose, dolcissime parole! Tra le ultime, quindi tra le più care, di quelle dette da Gesù sulla croce. Per questo la Chiesa non si è stancata di riascoltarle, di rimeditarle, di assaporarle, scoprendovi, per così dire, l'ultimo dono che il suo Signore le ha fatto.
Sì, sono parole di un figlio affezionato che, anche nell'estremo spasimo, non cessa di preoccuparsi dell'oggetto più caro del suo amore. Gesù con le parole, che lo stesso Giovanni ci ha conservato, compiva nei riguardi di Maria il suo ultimo dovere di figlio. Le assicurava custodia e mezzi di sussistenza. E dava pubblico documento d'un amore cocente che, neppure tra gli strazi di una morte atroce, riusciva a contenere.
Eppure quelle parole alle orecchie della Chiesa in meditazione sono sempre risuonate come qualcosa di più profondo e di più significativo: un testamento spirituale rivolto all'umanità intera. A questa Gesù offriva come madre, la sua madre. A Maria offriva, al posto di lui, Gesù, noi tutti...
"Incredibile sostituzione"... esclama san Bernardo. Mirabile, dolcissimo guadagno per tutti noi!
«Ecco tuo madre»! Assaporiamo questa soavissima realtà. Siamo nati dal "sì" di Maria, pronunciato nell'annunciazione, dal "sì" ripetuto ai piedi della croce in un mare di sofferenze. Siamo nati e continuamente nasciamo dal suo materno e premuroso amore che ci propizia i doni dell'amore di Dio.
«Ecco tuo madre»: questo significa che la vita, la vita dello spirito e i doni per mantenerla e alimentarla ci vengano da lei, dalla sua materna intercessione. Dirle grazie, per questo è poco... dobbiamo, come Giovanni, prenderla con noi... come madre!
©Produzione riservata
Unisciti al nostro canale Telegram, resta in contatto con
noi, clicca qui