... E tra la gente nacque dissenso riguardo a lui...
Pensieri brevi di Quaresima - Sabato della IV settimana
Letture: Ger 11,18-20; Sal 7; Gv 7,40-53

Il mitico Totò se la rigira sempre a modo a suo. Un po' come fanno oggi i farisei nel Vangelo. Ma questi non ci fanno ridere, e neppure sorridere. Anzi. Il fatto che cadano sempre in piedi, al contrario di quello che accade con il grande comico napoletano, ce li fa apparire detestabili e odiosi.
Sanno sempre tutto loro, non accettano consigli, né opinioni diverse. In una manciata di secondi ti accusano, ti giudicano e ti condannano. Hanno la legge dalla loro, ma se anche non lo fosse, tranquilli: fatta la legge, trovato l'inganno.
E a proposito di legge, oggi si appellano ad essa per screditare tutti e ciascuno. Non solo; ma anche per maledire. Fortissima quella affermazione: questa gente che non conosce la legge è maledetta. Ma con chi ce l'hanno? Con quella parte di folla che aveva dubbi circa l'identità di Gesù. Dovranno fare un fitto e sporco lavoro di plagio collettivo per tramutarli in folli accusatori davanti a Ponzio Pilato: crocifiggilo!
La legge è scudo sicuro per questi uomini impettiti e testardi. Ma anche un buon scudo può avere le sue falle. E' Nicodemo oggi che si propone come il rompi diga di turno con una domanda tanto banale quanto incisiva: La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa? Quanto è viva questa domanda e quante vittime miete!
A questo punto sarebbe la legge stessa ad accusare i farisei. Ma niente, essi non ne vogliono sapere questa volta di legge. Chi sbaglia è Nicodemo, perchè non studia la legge o perlomeno quella legge che oggi gli fa comodo conoscere. Domani? Chissà.
