Domenico Apollonio: Il talento molisano che mantiene “giovane” la tradizione lirica
di Sabrina Fasano
Contrariamente a quanto si possa pensare, l'opera lirica non è un genere relegato al passato. A dimostrarlo è il giovane talento molisano Domenico Apollonio, la cui carriera, in costante ascesa, continua ad affascinare il pubblico nei più prestigiosi teatri italiani.
Nato a Isernia nel 2001, Apollonio si distingue fin da giovanissimo per la sua passione per il canto lirico, diventando uno degli artisti emergenti più promettenti del Molise e dell'intero panorama nazionale. Sotto la guida del maestro Antonio Lemmo, ha partecipato a numerosi eventi, consolidando la propria formazione artistica.
A soli diciannove anni ha calcato il palcoscenico del Teatro San Carlo di Napoli interpretando il ruolo del Conte di Ceprano nel Rigoletto di Giuseppe Verdi. Il 2023 invece, lo vede debuttare nel ruolo di Don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini all'Auditorium Unità d'Italia di Isernia. Di seguito, il suo debutto al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Pavarotti-Freni di Modena ne Il Trovatore di Verdi nel ruolo del Vecchio Zingaro.
Nel 2024 debutta al Teatro Orfeo di Taranto nel ruolo di Colline ne La Bohème di Puccini, con l'Orchestra della Magna Grecia. Nello stesso anno ha fatto il suo debutto all'Arena di Verona, interpretando il ruolo dell'Ufficiale ne Il Barbiere di Siviglia, nell'ambito del 101° Opera Festival.
Ma non è finita qui. Domenico sarà protagonista anche al Teatro Petruzzelli di Bari, nelle vesti di Sciarrone, in Tosca, una delle più belle e famose opere liriche musicate da Giacomo Puccini. L'evento ha suscitato grande interesse, registrando il tutto esaurito per tutte le date in programma.
Abbiamo avuto l'opportunità di approfondire la sua passione, rivolgendogli alcune domande per scoprire di più sul suo percorso e sulle sue aspirazioni nel mondo della lirica.
"Hai mai avuto la sensazione di essere diverso dai tuoi coetanei?"
Si, ho sempre sentita una sensazione di essere differente dai coetanei. Una sensazione di solitudine che non mi rendeva appagato. Sono sempre stato io a dovermi adattare ai loro interessi senza mai parlare a nessuno dei miei. Adattandomi alle loro abitudini stavo bene, ma il mio pensiero e le mie paure erano sempre distanti dalle loro.
"Quando è nata in te la passione per il canto?"
La passione è nata con il tempo, frequentando l'ambiente poiché inizialmente ero estraneo a questo mondo. Nello specifico, dopo aver finito il diploma e iniziando per gioco a canticchiare con il Maestro.
"Qual è stata la tua esperienza al Teatro Petruzzelli? Come l'hai vissuta?
Esperienza positiva, vissuta con gioia ma anche un pizzico di ansia e preoccupazione per non essere all'altezza di reggere tutte le serate. È stata di grande crescita professionale. Ho conosciuto tante nuove persone, anche straniere e questo contatto con tante tipologie di persone ti fa crescere molto.
Domenico rappresenta dunque una delle voci più promettenti del panorama lirico italiano, dimostrando che la tradizione operistica è più viva che mai.
