Con l'Italia tra le braccia...
I nostri auguri al nuovo Governo...
L'immagine scelta per accompagnare la riflessione di oggi, è quella brillantemente proposta durante la prima ondata della Pandemia e ritrae una dottoressa che tiene tra le braccia in modo amorevole e premuroso l'Italia: fu un modo per ringraziare medici, sanitari e paramedici per il lavoro straordinario che stavano facendo per l'intero paese (e continuano a farlo).
La riproponiamo oggi con la convinzione che ciò che promana da quell'immagine è esattamente ciò di cui maggiormente ha bisogno il nostro paese in questo momento:
la tenerezza derivante dal prenderci cura gli uni degli altri.
L'Italia proprio oggi vivrà il giuramento di un nuovo Governo: il terzo in tre anni. A Mario Draghi, alla sua lunga esperienza e competenza e alla sua squadra di governo è affidato il compito di prendere tra le braccia l'Italia e condurla al riparo dalla grande crisi che su di lei, come sul resto del mondo, si è abbattuta: una crisi che è economica, sociale, politica, relazionale, antropologica. Una crisi che in questo momento investe l'uomo in tutte le sue dimensioni. Giurerà oggi il nuovo Governo. Un Governo che prova a mettere insieme tutte le parti, forse ci riuscirà, forse no. Lasciamo ad altri, certamente più in grado, l'onere di fare le dovute valutazioni.
Noi sentiamo solamente il desiderio di sperare che ce la possano fare, che riescano a prendere tra le braccia l'Italia e darle le cure di cui ha bisogno, e ridonarle quella pace sociale che le manca da troppo;
che sappiano colmare le distanze con la responsabilità; che sappiano andare oltre gli interessi di parte per il bene di tutti; che sappiano mettere il meglio di ciascuno a servizio del bene comune.
Nessuno, da solo, ha la ricetta giusta! Ma tutti insieme si può completare l'opera in modo da farne un mosaico armonioso. Alcuni hanno detto che un governo che vede insieme parti ideologicamente così distanti tra loro non ha futuro... a noi piace invece considerare le diversità un motivo ulteriore di ricchezza, un completamento, un valore aggiunto in un contesto che dalla sinergia può solo trarre benefici, soprattutto se chi ne è a capo riesce a fare la giusta sintesi.
Ci piacerebbe che la diversità diventasse confronto e non necessariamente scontro. Ci piacerebbe che l'opinione personale potesse sfociare in apertura e condivisione e non diventare muro o recinto. Ci piacerebbe che le idee dell'altro potessero diventare motivo di riflessione, non di odio e denigrazione. Ci piacerebbe che gli strali di odio così clamorosamente manifestati in troppe circostanze, soprattutto in questi mesi in cui avremmo invece avuto un pazzo di bisogno di volerci tutti più bene e di aiutarci gli uni gli altri, potessero finalmente essere debellati... anche e soprattutto da parte di chi ha la responsabilità di fare comunicazione... o di chi, da casa, comodamente seduto dietro la tastiera, sparge odio sui Social media.
Ci piacerebbe che la parola fiducia smettesse di essere paracadute per conservare una poltrona e tornasse ad essere sinonimo di affidamento. Ci piacerebbe insomma che la politica tornasse ad essere amore per la cosa pubblica... e non più luogo di alterchi, rappresaglie, dispetti...interessi di parte. Ci piacerebbe che le migliori energie iniziassero ad essere davvero spese per i poveri e gli ultimi, per i lavori che non hanno più un lavoro, per la tante, troppe famiglie che non hanno un posto dove stare o un pasto caldo da mangiare, e per i tanti giovani che hanno smesso di sognare fagocitati da un quotidiano abbrutito e meschino.
Ci piacerebbe che la politica vestisse i panni di quella dottoressa che teneramente tiene l'Italia tra le braccia e si prende cura di lei. È con questo spirito che dalla nostra Redazione rivolgiamo al Presidente Draghi e alla sua squadra di Governo gli auguri di un buon lavoro.
Noi non siamo tra quelli che a prescindere dicono non è possibile, né tra quelli che si lasciano prendere da facili entusiasmi. Non siamo tra quelli che si dicono delusi ancor prima che il nuovo Governo muova il primo passo, né tra quelli che fanno il culto delle persone... Noi semplicemente diciamo... Auguri di buon lavoro... E, per quanto piccoli, proveremo a fare la nostra parte...
... E allora, non fermatevi al nome, al singolo, al simbolo... Per una volta provate a pensare INSIEME... provate a pensare OLTRE...
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