Carlo ed Anna. Non occorre essere un supereroe per aiutare un bambino.
di Marilena Di Lollo
Quali sono le caratteristiche degli affidatari? Innanzitutto, possono diventare affidatari coppie con o senza figli, sposate o conviventi e persone singole. Non ci sono vincoli di età rispetto al bambino affidato. Ciò che viene richiesto è la disponibilità di uno spazio nella propria vita e nella propria casa. Disponibilità che si traduce nella effettiva volontà di accompagnare un bambino o un ragazzo per un periodo, più o meno lungo, con l'obiettivo di contribuire a sviluppare le sue potenzialità che altrove non hanno trovato terreno fertile per poter germogliare e crescere.
È un precetto giuridico sostenuto dalla legge 184 del 1983 secondo cui "il minore non è oggetto ma soggetto di diritto, essendo autonomo portatore di quel fondamentale diritto alla crescita umana che è proprio di ogni persona", ma prima ancora è un impegno morale di ciascuno.
Ne sono fortemente convinti Anna e Carlo, i genitori affidatari di Luca. Quando lo hanno conosciuto, Luca era ospite di una comunità per minori da tanti anni, troppi! Luca era un ragazzo solare nonostante i rovi che si sono aggrovigliati nella sua giovane vita. Ama il calcio e il suo sogno è giocare nel ruolo di attaccante in una squadra della serie A. Gli operatori della comunità, con sforzi anche personali, accompagnano Luca due volte la settimana ad allenarsi in una squadra amatoriale di cui proprio Carlo è presidente e allenatore. Due ore di spensieratezza, di complicità, di amicizia... ma, ogni volta, Luca deve far ritorno in comunità.
Accade qualcosa in quegli incontri, c'è un intreccio di vite, di sguardi, di emozioni. Carlo, dopo ogni allenamento, torna a casa dalla sua famiglia, ma non si sente sereno. Pensa a Luca, pensa che vorrebbe invitarlo per una pizza ogni tanto, pensa che potrebbe chiedergli di passare una domenica insieme... pensa che potrebbe dargli di più.
Quell'incontro ha assegnato a Carlo la responsabilità di interrogare il suo cuore. E Carlo lo fa e lo fa insieme ad Anna... e decidono che sì, si può!
Sono passati due anni da allora e Luca ancora gioca a calcio
e ancora custodisce i suoi sogni che ha affidato a due persone speciali.
Carlo e Anna, però, non hanno un mantello, né superpoteri, hanno semplicemente
deciso di avere abbastanza spazio nella propria casa e nel proprio cuore.
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