ATM autisti a "Fuori dal Coro". Incommentabile Larivera

15.02.2023

Ieri sera a "Fuori dal Coro" l'ennesima puntata di una vicenda che ormai ha un solo modo per essere definita: "Vergogna"

"Lei non si deve porre il problema di come fanno a mangiare". Se ci venisse chiesto di sintetizzare in una frase la vergognosa vicenda degli autisti della ATM Molise, lo faremmo esattamente così, utilizzando l'espressione con cui ieri sera - vergognosamente - durante la nota trasmissione di Rete4, "Fuori dal Coro", condotta da Mario Giordano l'Imprenditore molisano Giuseppe Larivera ha risposto alla Giornalista Costanza Tosi che gli chiedeva conto dei ritardi con cui ormai da mesi vengono retribuiti gli autisti. "Come no?", la replica della Giornalista. "Allora gliela spiego: quando arrivano nuovi soldi, li trasferiamo".

E useremmo questa frase perché, che non sia un problema suo il fatto che gli autisti della sua azienda non sanno più come vivere, è cosa nota a tutti e da molto tempo.

"Mi interessa il futuro di Antonio, Antonio e Angela che, con 80 loro colleghi della società di trasporti (Atm) affidataria del servizio dalla Regione Molise, non prendono lo stipendio". Ha esordito così Mario Giordano. 

"Non lo percepiamo da ottobre, novembre e tredicesima e a novembre ha pagato la Regione - ha risposto pronto Antonio -. Facciamo i nostri turni e portiamo le persone a lavorare in tutta sicurezza. Non c'è differenza tra gli autisti di autobus e i piloti di aereo. Siamo vittime di una diatriba ventennale tra Regione e azienda, siamo stufi e vogliamo la certezza dello stipendio per lavorare tranquilli per la nostra sicurezza e quella degli altri". E poi la signora Angela, - ormai simbolo di questa lotta - che ha ribadito di essere "stanchi di chiedere soldi ai nostri figli per andare a lavorare". 

Ma non sono le uniche voci, quelle dallo studio. Costanza Tosi, infatti, dal Terminal Bus di Campobasso ha intervistato altri: "Ti ritrovi a scegliere tra comprare da mangiare e pagare le bollette", è stata la risposta di un autista. 

A seguire... la Giornalista ha fatto un viaggio nell'impero dell'Imprenditore Larivera... con tanto di yacht ormeggiato, che in alta stagione viene noleggiato a poco più di 53.000 Euro a settimana, per poi recarsi dallo stesso Giuseppe Larivera, amministratore delegato dell'Azienda che, alla domanda "come fanno a mangiare?", ha risposto di getto: "Lei non si deve porre il problema di come fanno a mangiare", "Come no?", la risposta della Tosi. "Gliela spiego - ha ribattuto Larivera -, quando arrivano nuovi soldi, li trasferiamo". 

La società che gestisce il servizio "dà la colpa alla Regione - ha incalzato l'inviata -. Il proprietario dice di non avere i soldi. Eppure Larivera non sembrerebbe avere problemi di soldi. Sono tantissime le proprietà che fanno a capo a società di cui lui fa parte come, ad esempio, questi capannoni del Comune di Termoli affittati a noti marchi. Ma non basta. Tra le proprietà dell'imprenditore anche barche di lusso. Eccolo qua, è questo bianco e beige lo yacht di Larivera e guardate - dice mostrando il cellulare - in alta stagione viene affittato a 53.500 euro a settimana. Anche il catamarano nero è sempre della società di Larivera. Costo a settimana? 50mila euro".

La sintesi di una vicenda vergognosa, che una Pubblica Amministrazione non dovrebbe mai consentire... magari affidandosi ad imprenditori che possano garantire i diritti dei lavoratori e chissà... che riescano anche ad interessarsi se gli stessi riescano a "mangiare" è tutta poi nelle parole della signora Angela, moglie dell'autista Antonio, che le mostra una lettera di sfratto. "Ci hanno mandato lo sfratto perché non pagavamo gli affitti da sei mesi...". "Non li pagavate perché non avevate soldi", ha concluso per lei la giornalista. "Se non mi paghi tutti i mesi come faccio io a pagare l'affitto. Noi vogliamo lo stipendio, pretendiamo lo stipendio..."

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